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Ceramica

Particolare del cupolino in Laterizio della Cattedrale di Santa Maria del Fiore.

Nome

Ceramica

Nomi comuni

Laterizi, Terrecotte Invetriate

Classe

Ceramica

Il termine “ceramica” deriva dal greco Keramos =argilla, terra del vasaio. Secondo le normative in atto il prodotto ceramico è inteso come un materiale organico, non metallico, ottenuto da materie prime minerali (argilla), foggiato a freddo e consolidato in modo irreversibile mediante cottura. La storia della ceramica inizia con l’Uomo di Neanderthal 75.000 anni fa che dopo aver scoperto il fuoco cominciò a cuocere l’argilla. La realizzazione delle ceramiche passa attraverso i millenni in vari Paesi (Cina, Mesopotamia, Creta, Persia, Grecia, Italia). A partire dal tardo Medioevo e durante il Rinascimento, in Italia, vennero elaborate varie forme decorative sia per la coloristica sia per la raffigurazione delle cosiddette storie; alla fine del 1800 la produzione di ceramica ha un incremento notevole, grazie all’introduzione di alcune tecniche industrializzate.
A Firenze l’uso delle ceramiche è limitato; è utilizzata in periodo Rinascimentale sopratutto come laterizi nella cupola del Brunelleschi della Cattedrale di Santa Maria del Fiore e nelle cupole delle Cappelle Medicee, oltre a essere impiegato nelle facciate di Palazzo Budini Gattai e di altre chiese fiorentine (es. Basilica di San Lorenzo, Basilica di Santa Maria del Carmine, Chiesa di San Felice in Piazza) e nella Fortezza da Basso. Un’altra tipologia di ceramica, la terracotta invetriata, realizzata dai Della Robbia (XV-XVI sec.), è stata utilizzata a Firenze in numerosi tondi decorativi posti sulle facciate di chiese e numerosi edifici.

La materia prima che compone le ceramiche è costituita da minerali argillosi, altri minerali come quarzo, miche, feldspati, ossidi e idrossidi di ferro, carbonati, solfuri, solfati e sostanze organiche. La composizione mineralogica varia comunque in funzione della tipologia di ceramica e della presenza di rivestimento. Il laterizio non è rivestito, mentre la terracotta invetriata ha un rivestimento in smalto a base di stagno e piombo, che danno al manufatto l’apparente consistenza del marmo.

Descrizione macroscopica

Le varie ceramiche presentano aspetti macroscopici molto diversi fra loro a seconda delle tipologie. A Firenze sono stati utilizzati laterizi (prodotti ceramici non rivestiti a pasta porosa di colore dal rosso all' arancio-giallo) e terrecotte invetriate (prodotti ceramici a pasta porosa rivestiti con smalto stannifero a cui vengono aggiunti elementi alcalini come il sodio e il potassio e vari ossidi metallici per ottenere i diversi colori tipici delle ceramiche robbiane). I colori di base sono l'azzurro e il bianco, rispettivamente usati nella forma più tradizionale per gli sfondi e per le figure. A questi colori si aggiungono il giallo, il verde turchese, il bruno, il nero.

Terracotta Invetriata dal tipico colore bianco e azzurro.

Descrizione microscopica

Le varie ceramiche presentano aspetti microscopici diversi fra loro a seconda delle tipologie. Le osservazioni al microscopio permettono di distinguere, generalmente, una matrice argillosa con silt e uno scheletro costituito da minerali secondari naturali e/o materiale aggiunto (naturale e/o artificiale); sono spesso visibili fessure.

Aspetto di una Ceramica osservata in sezione sottile tramite microscopio ottico.