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Materiali

Firenze costituisce, per l’immenso patrimonio artistico di cui è ricca, una sorta di museo a cielo aperto. Le opere d’arte e i grandi monumenti furono realizzati principalmente con le pietre affioranti nelle aree limitrofe alla città e sono, quindi, strettamente legati, come in genere accade, alla sua posizione geografica e alla sua storia, caratterizzata, come per tutte le città d’Europa, dal succedersi degli stili architettonici che hanno prodotto negli anni cambiamenti sostanziali del centro storico.
Utilizzare le pietre provenienti dagli affioramenti litoidi prossimi alla città permetteva di limitare i costi di trasporto del materiale e, infatti, i principali materiali lapidei utilizzati nell’architettura fiorentina sono costituiti da due arenarie (la Pietraforte e la Pietra Serena) estratte dalle cave di Firenze e dei suoi dintorni. In molte chiese fiorentine vennero, inoltre, impiegati a scopo decorativo, vari tipi di marmi, serpentiniti e calcari; in aggiunta ai materiali naturali, si fece anche uso, a completamento o rivestimento dei paramenti lapidei, di materiali artificiali come intonaci, malte e laterizi. Come molte città, Firenze è, quindi, caratterizzata dal colore delle sue pietre: il caldo colore ocraceo della Pietraforte medievale, il grigio ceruleo della Pietra Serena che dominava nell’architettura del Rinascimento, a cui si aggiungono il bianco dei Marmi, il rosso dei Calcari e il verde delle Serpentiniti. La conoscenza della litologia della città fornisce una cultura materiale, sull’ampia gamma di pietre utilizzate nel corso delle diverse epoche storiche nell’architettura fiorentina, che va ad integrare le conoscenze storiche e architettoniche. Seguire i colori delle pietre di Firenze significa guardare la città con occhi nuovi e da una prospettiva diversa e più attenta.