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Marmi

Generale_Marmi
Impiego di Marmi italiani e greci nel rivestimento esterno del Battistero di San Giovanni.

Litotipo

Marmi

Nomi comuni

Marmo Lasa, Marmo Bardiglio, Marmo Cipollino o Carystium, Marmo Pentelico, Marmo Imetto, Marmo Thassos, Marmo Montagnola Senese

Classificazione

Roccia metamorfica

I marmi utilizzati nell’architettura fiorentina hanno provenienza varia e, a volte, sconosciuta. Quelli più ampiamente usati e di cui si hanno informazioni storiche e composizionali provengono dall’Italia e dalla Grecia e più precisamente: la provenienza è italiana per il Marmo Lasa (Val Venosta, Trentino Alto Adige), il Marmo della Montagnola Senese (Siena) e il Marmo Bardiglio (Carrara); provengono dalla Grecia i marmi Pentelico (M.te Penteli, Atene), Imetto (Kareas, Atene), Thassos (Isola di Thassos) e Cipollino o Carystium (Eubea).

Si tratta di rocce formate attraverso un processo metamorfico a partire da un protolite di origine sedimentaria a composizione prevalentemente carbonatica.

I Marmi Pentelico, Imetto, Thassos sono marmi di spolio provenienti dai monumenti romani di Fiesole (Toscana); sono stati usati per la Chiesa di San Miniato, per la Badia Fiesolana e nel Battistero di San Giovanni. Il Marmo Greco Cipollino o Carystium è stato usato nella Colonna di San Zanobi; il Marmo della Montagnola Senese è stato utilizzato nella Basilica di Santa Maria Novella; il Marmo Lasa è stato utilizzato nei restauri del XX secolo nel Battistero di San Giovanni; il Marmo Bardiglio è stato usato nel Battistero di San Giovanni e nel portale della Chiesa dei Santi Apostoli.

Dal punto di vista composizionale i vari marmi sono caratterizzati dalla presenza di un elevato contenuto di calcite; in alcuni casi si ritrova anche dolomite (Thassos). In quantità accessorie possono essere presenti altri minerali come clorite, epidoto e pirite nel Pentelico; mica, quarzo ed ossidi di ferro nell’Imetto; epidoto, titanite, plagioclasio e minerali del gruppo del serpentino nel Thassos; mica, epidoto, clorite nel Marmo Cipollino o Carystium. Sono inoltre presenti pigmenti, responsabili delle colorazioni.

Descrizione macroscopica

I marmi Greci appaiono venati con striature prevalentemente grigie o verdi e gialle come nei marmi Imetto e Pentelico. Il marmo Cipollino o Carystium appare di colore bianco con fitte nervature ondulate di colore verde, tendente al bluastro. Il Marmo Lasa è bianco con striature più grigie così come il Thassos. Il marmo della Montagnola Senese è bianco con leggere venature grigie, il Marmo Bardiglio è di colore grigio.

Aspetto macroscopico di un campione di Marmo Pentelico.
Aspetto macroscopico di un campione di Marmo Imetto.

Descrizione microscopica

I marmi presentano una composizione prevalentemente calcitica e una micro struttura omeoblastica o eteroblastica in funzione delle diverse varietà; i contatti fra i granuli di calcite variano a seconda del litotipo in rettilinei, suturati o parzialmente suturati. La granulometria di queste rocce è variabile.

Aspetto di un Marmo Imetto osservato in sezione sottile tramite microscopio ottico.
Aspetto di un Marmo Lasa osservato in sezione sottile tramite microscopio ottico.