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Travertino

Generale_Travertino
Travertino usato nella facciata della Chiesa di Ognissanti.

Litotipo

Travertino

Nomi comuni

Travertino, Pietra di Rapolano, Travertino di Siena

Classificazione

Roccia sedimentaria

Proviene dall’area compresa fra Rapolano Terme e Serre di Rapolano (Siena).

Il travertino di Rapolano (calcare concrezionale di origine chimica) affiora nella zona compresa fra Rapolano Terme e Serre di Rapolano (Siena); si tratta di una serie di corpi travertinosi localizzati lungo la Faglia di Rapolano. I depositi sono ripartiti, per la maggior parte, in quattro placche il cui spessore massimo è variabile tra i 20 e i 40 metri; essi poggiano sui sedimenti marini argillosi e sabbiosi del Bacino pliocenico di Siena. Sono datati al Pleistocene Superiore-Olocene. La genesi è legata alla presenza di sorgenti termominerali ed è stata condizionata dalla morfologia della zona. La distanza dalla sorgente delle aree di deposizione conferisce ai travertini caratteristiche litologiche e sedimentologiche assai differenti.

L’unico impiego di travertino di Rapolano a Firenze risale al XIX secolo quando venne impiegato nel rifacimento della facciata della Chiesa di Ognissanti in Firenze (1871-1872). Travertino è stato anche utilizzato per le basi delle statue dei Leoni nella Loggia dei Lanzi.

La composizione è prevalentemente calcitica con piccole quantità di minerali argillosi.

Descrizione macroscopica

I Travertini di Rapolano presentano variazioni di colore dal bianco, nocciola chiaro, al marrone scuro con venature marcate (talvolta anche convolute) di colore grigio, marrone, nero che li rendono unici ed inconfondibili. Caratteristica la presenza di stampi di piante, vacuoli, porosità elongata, bolle, fratture di dimensioni da sub-millimetriche a pluricentimetriche. Data la variabilità degli ambienti di sedimentazione, l'aspetto può essere molto variegato.

Aspetto macroscopico di un Travertino.

Descrizione microscopica

Fango carbonatico, spesso con struttura dendritica, che presenta caratteristiche diverse a seconda dell'ambiente di sedimentazione in cui si è formato; possono essere presenti al suo interno fratture, croste cristalline di calcite, bioclasti (resti di molluschi, alghe, arbusti), bolle o sezioni circolari di stampi di piante

Aspetto di un Travertino osservato in sezione sottile tramite microscopio ottico.
Aspetto di un Travertino osservato in sezione sottile tramite microscopio ottico.