Vai al contenuto

Anfiteatro di Boboli

L'anfiteatro del Giardino di Boboli

Età

1550

Progettisti

Niccolò Pericoli (Tribolo), Giulio Parigi e il figlio Alfonso il Giovane, Nicolas Jadot, Giuseppe Cacialli

L’anfiteatro fa parte del Giardino di Boboli e si trova esattamente nell’area dove veniva scavata l’Arenaria Pietraforte utilizzata per la costruzione di Palazzo Pitti. L’idea di trasformare la cava in “area teatrale verde” si deve a Niccolò Pericoli (il Tribolo); i primi lavori iniziarono nel 1550 ma successivamente l’area venne arricchita e rimaneggiata più volte fino ad assumere la configurazione attuale (opera dell’architetto Giuseppe Cacialli). Inizialmente, al centro dell’anfiteatro era posta la fontana dell’Oceano; successivamente essa venne spostata per permettere lo svolgimento di spettacoli e giochi. La trasformazione della struttura da provvisoria a permanente avvenne a partire dal 1629 ad opera di Giulio Parigi e del figlio Alfonso il Giovane. Le gradinate furono aggiunte nel 1599, le edicole con le statue risalgono al periodo compreso fra il 1630 e il 1634; l’obelisco egiziano (risalente probabilmente al 1300-1500 a.C.) venne posto nell’anfiteatro nel 1790 mentre la vasca venne aggiunta nel 1840.

Le gradinate dell’anfiteatro e le balaustre furono realizzate in Arenaria Pietra Serena, mentre le statue sono in Marmo. L’obelisco è costituito da Granito rosa e poggia su una base rivestita da Marmo bianco e da una Breccia metamorfosata di colore grigio-rosa; la grande vasca è scolpita in unico blocco di Granito grigio.

Obelisco egiziano in Granito rosa
Vasca in Granito grigio
Dettaglio del Granito grigio della vasca
Base dell'obelisco in Marmo e Breccia metamorfosata.