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Palazzo Spini Feroni

Generale
Facciata di Palazzo Spini Feroni

Età

XIII secolo

Progettisti

Arnolfo di Cambio, Lapo Tedesco.

Palazzo Spini Feroni è un edificio medievale che si affaccia sul fiume Arno, davanti a Ponte Santa Trinita, e su Via Tornabuoni. Il palazzo venne costruito a partire dal 1289 per il ricchissimo mercante e politico Geri Spini, sui terreni della sua famiglia.
All’epoca era il più grande palazzo privato di Firenze, l’unico a poter competere con Palazzo Vecchio, che veniva costruito in quegli stessi anni. Tra gli architetti che avrebbero potuto partecipare alla realizzazione si è parlato di Arnolfo di Cambio o di Lapo Tedesco, padre di Arnolfo del quale però si hanno pochissime notizie dovute in larga parte al Vasari; con altre opere arnolfiane ha in comune il senso del volume, ammirabile in tutta la sua pienezza e maestosità, sia dalla piazza che dal ponte. Per farsi un’idea del suo aspetto originario, lo si può confrontare con la raffigurazione che ne fece Domenico Ghirlandaio negli affreschi della Cappella Sassetti, nell’antistante chiesa di Santa Trinita.
Fin dal Trecento il palazzo venne diviso in due proprietà, appartenenti a due rami della famiglia Spini: una verso l’Arno, abitata dagli Spini fino all’Ottocento, e una verso la piazza, la cui famiglia dovette cedere la proprietà per difficoltà finanziarie fin dalla metà del Seicento. Oggi rappresenta la parte più rimaneggiata, soprattutto nella struttura interna, dove fin dal Seicento venne rifatto lo scalone e vennero abbelliti alcuni ambienti.
Il palazzo fu ampliato e rimaneggiato nei secoli successivi mentre passava ai Guasconi e ai Da Bagnano (1651). Il marchese Francesco Antonio Feroni divenne proprietario del palazzo verso Santa Trinita nel 1674. In quel periodo il palazzo venne ridecorato da una serie di stucchi di Giovan Battista Foggini e Lorenzo Merlini.
L’altra metà del palazzo restò agli Spini fino alla morte di Guglielmo Spini; passò poi ai Pitti che mantennero il nome Spini e vendettero poi la loro metà del palazzo al marchese Feroni, riunendo così sotto un unico proprietario l’intero fabbricato (1807).
Nel 1832 il palazzo fu venduto agli Hombert, che vi aprirono un albergo, l’Hotel de l’Europe.
Il Comune lo acquistò nel 1846 riunificando anche internamente le due parti originarie e in seguito lo utilizzò come sede durante gli anni di Firenze Capitale (1865-1871) quando Palazzo Vecchio era “requisito” dal Governo italiano per sistemarvi la sua sede. Per un certo periodo vi fu ospitata anche la seconda sede del Gabinetto Vieusseux (dopo Palazzo Buondelmonti), una biblioteca e un centro culturale. I rifacimenti in stile neomedievale risalgono proprio a quegli anni. Il Comune vi ebbe sede fino al 1881, dopo di che il palazzo venne messo in vendita e acquistato dalla Cassa di Risparmio di Firenze. Nel 1938 il palazzo fu acquistato da Salvatore Ferragamo, come casa madre e principale boutique per la sua attività di stilista di calzature e articoli in pelle che lo ha reso celebre nel mondo. Dal 1995 vi è stato aperto il Museo Salvatore Ferragamo.
Oggi Palazzo Spini Feroni resta uno dei migliori esempi di architettura residenziale medievale a Firenze, anche se il suo aspetto arcaico è in parte frutto dei restauri del 1874, quando venne eliminato il finestrato barocco. A differenza dei palazzi rinascimentali conserva oggi l’aspetto da fortino difensivo, tipico del periodo in cui le grandi famiglie si dovevano proteggere innanzitutto dai propri concittadini.

Il rivestimento della facciata e il coronamento di merli guelfi sono in Arenaria Pietraforte, come anche le finestre centinate (frutto del ripristino ottocentesco) allineate lungo cornici marcapiano. Il ballatoio terminale è costituito alla base da archi in Laterizio (Ceramica), poggiante su beccatelli sostenuti da piramidi rovesciate sempre in Arenaria Pietraforte.  Gli stemmi sono sia in Arenaria Pietraforte che Arenaria Pietra Serena.

Particolare di uno stemma sulla facciata
Particolare del ballatoio terminale con archi poggianti su beccatelli sostenuti da piramidi rovesciate